storia della confezione


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Storia Gruppo Finanziario Tessile


L'origine del Gruppo Finaziario Tessile risale al momento di fusione di due realtà: la Finanziaria Tessile dei Fratelli Rivetti e la Ditta Donato Levi.
All'ultima citata il primato nonchè merito della realizzazione, nel 1887, del
primo prototipo di abito confezionato per civili.
Attraverso l'attività façonista, invece, la Rivetti raccoglieva le risorse finanziarie necessarie all'espansione industriale.
Nel 1896 l'impresa contava 700 operai, divenuti 1300 unità nel 1917.
Nel 1925 i Rivetti assumono il pieno controllo azionario, nasce dunque la
Finanziaria Tessile, orientata alla produzione di abbigliamento confezionato, mantenendo come assunti indiscutibili l'uso di ottime materie prime e di elevate tecniche di realizzazione.


1956 Armando Testa manifesto per la Facis


Nel concreto ciò avvenne negli anni Cinquanta, quando i fratelli Rivetti rinunciarono alla quota dei Lanifici.
Per concentrarsi sul confezionato era necessario un rinnovamento su più fronti. L'azienda, perciò, rivoluziona i metodi di produzione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti.
Si focalizzò, in merito alla sfera prodotto, sullo
studio antropometrico per lo sviluppo di un sistema di taglie, che avrebbe permesso alla confezione pronta di incontrare maggiori consensi. L'indagine permise di ottenere uno standard inizialmente costituito da 20 taglie per poi articolarsi in 120.




Negli anni Settanta anche il GFT destina parte della sua attività al Pret-à-porter griffato, per rispondere prontamente alle esigenze di un mercato che stava nuovamente cambiando.
Le
collaborazioni con Armani, Valentino, Ungaro e tanti altri, servirono a creare un'immagine internazionale, raggiunta a pieno nel decennio 1984-1994.
Gli anni Novanta furono anche quelli della crisi che si affrontò di petto ideando un piano di risanamento (affidato a Mediobanca), con la volontà di ritornare al periodo di massimo sviluppo.
Nel 1996, la morte di Marco Rivetti, allora presidente del Gruppo, aggravò la crisi a seguito di scelte strategiche errate.
Dal 2002, con la cessione della collezione di Valentino (colonna portante del fatturato) iniziò il processo di smembramento del colosso della moda.

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