storia della confezione

Nasce nel Veneto come Manifattura Lane Gaetano Marzotto e Figli nel 1836 e si consolidò durante il primo conflitto per le commesse militari.
L'azienda, ridenominata nel 1912 Filatura di Lana e Pettine Gaetano Marzotto e Figli, venne poi scissa in due imprese, ma grazie a Gaetano Marzotto Junior nel 1932 si ricostituì una realtà aziendale unitaria, mantenedo comunque distinte le sedi.
Dagli anni Venti sino agli anni Quaranta fu caratterizzata da numerose acquisizioni societarie, fino adottenere nel 1952 la Manifattura Lane Gaetano Marzotto e Figli di Valdagno.

Essa riuscì in breve tempo ad affermarsi sul mercato essendo una delle poche a ciclo completo.
A seguito del secondo conflitto, ristabilizzare l'attività non fu cosa da poco, ma l'arrivo nel 1946 degli aiuti americani erogati dall'UNRRA, significò "lavorare per una ripresa concreta".
Importante ai fini della ricerca, la diversificazione produttiva nel settore abbigliamento confezionato uomo donna, operata alla fine degli anni '50.
Tale scelta,assieme all'ammodernamento dei macchinari dal 1955 e all'avanguardistico studio delle taglie, si rivelò strategica poichè in linea con i cambiamenti socio-economici e culturali in atto.

Dato storico rilevante, che sottolinea la crescita del comparto confezionato, sebbene numerose difficoltà furono riscontrate (aumento costo unitario manodopera, entrata nel mercato di nuovi concorrenti), risale al 1961: il tessile si ridimensionò al 50% del complesso delle attività dell'impresa, mentre l'abbigliamento salì al 31%.
La Marzotto, quindi, giocò un ruolo da protagonista storico attivo, negli anni di costruzione dell'industria dell'abito pronto. Dimostrò la sua esperienza, fronteggiando i profondi cambiamenti di costume avviatisi negli anni Settanta, durante i quali creatività ed innovazione erano le forze trainanti dell'essere competitivi sul mercato.